14 Sep
14Sep

Studio pubblicato su Environmental Science & Technology  author Douglas B. Collins* and Delphine K. Farmer

Un aumentato interesse nel mantenere l'aria interna degli edifici pulita, associata a i rischi di trasmissione aerea di SARS-CoV-2, hanno portato ad un'espansione del mercato dei sistemi di depurazione dell'aria disponibili in commercio. Mentre il modo ottimale per mitigare gli inquinanti dell'aria interna o i contaminanti è controllare (rimuovere) la fonte, i filtri dell'aria sono uno strumento da utilizzare quando non è possibile il controllo assoluto della sorgente. Gli interventi per la gestione della qualità dell'aria interna comprendono la rimozione fisica di inquinanti mediante ventilazione , la filtrazione, l’utilizzo di materiali assorbenti, insieme a  processi chimicamente reattivi che trasformano gli inquinanti o cercano di disattivare entità biologiche. Lo studio preso in esame, intende evidenziare  conseguenze non volute di vari approcci di pulizia dell'aria tramite la chimica. L'introduzione di nuovi agenti chimici o processi reattivi può avviare processi chimici  che provocano il rilascio di prodotti reattivi e/o sottoprodotti nell'ambiente interno.

Lo studio conclude indicando che la pandemia di COVID-19 avrà un impatto duraturo nell’adozione delle misure per attuare interventi volti al miglioramento della qualità dell'aria interna, in questo momento di maggiore consapevolezza. Migliorare la comprensione scientifica della chimica degli ambienti interni, rappresenta una significativa opportunità per orientare il pubblico a soluzioni sicure ed efficaci per la qualità dell'aria interna  UN'OPPORTUNITÀ PER RENDERE GLI EDIFICI PIU' SANI.

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