27 Dec
27Dec

di Cristina Marrone su Corriere.it 

Intervista  a Luca Fontana, tossicologo, technical officer dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si occupa di controlli ambientali ingegneristici per i centri di trattamento del Covid.

l tecnico dell’Organizzazione mondiale della Sanità:

«Non usciremo dalla pandemia a breve e dobbiamo arrivare a limitare la circolazione del coronavirus, i vaccini da soli non bastano».

Ci sono altre vie da percorrere per uscire dalla pandemia?
« Continuare con il distanziamento, le buone pratiche d’igiene, l’uso delle mascherine, la vaccinazione ma sicuramente aumentare l’impegno per assicurare la gestione del rischio contagio anche attraverso una corretta ed adeguata ventilazione dei locali. La ventilazione permette di ridurre la concentrazione di aerosol infettivo nell’aria e quindi ridurre il rischio d’infezione».

Ma che cosa significa ventilare? Consiste nel portare aria fresca e pulita dall’esterno verso l’interno e mandare l’aria espirata, insieme all’aerosol infetto, all’esterno ...

... La storia però ci insegna che non sempre il vaccino è la soluzione magica. A volte ci sono voluti interventi sull’ambiente per ridurre o eliminare una malattia. Esempi interessanti sono il colera, la febbre gialla e la malaria. In molti paesi il colera è stato eliminato attraverso migliorie sul sistema di distribuzione dell’acqua e sul sistema fognario...

Perché l’Oms non ha comunicato con maggiore incisività l’importanza della ventilazione?
« È vero che all’inizio è stata data poca enfasi alla trasmissione aerea al di fuori dei contesti sanitari. All’esordio della pandemia si pensava che il modo di trasmissione fosse attraverso i droplets e che l’aerosol avesse un ruolo marginale.  

...

Che cosa sta facendo adesso l’Oms per promuovere la ventilazione?
Dal 2020 lavoriamo con vari esperti e alcuni documenti tecnici sono già stati pubblicati. La ‘’ventilation roadmap’’ per esempio fornisce raccomandazioni concrete su come migliorare la ventilazione interna.

I progetti sono due: il primo ha l’obiettivo di creare un modello fisico da fornire ai governi sulla base del quale potranno orientarsi per sviluppare gli standard di ventilazione negli ambienti pubblici. Al momento, ad esempio nei ristoranti, la ventilazione non dovrà essere riferita solo al controllo degli odori e della temperatura come succede ad adesso, ma andrà introdotto uno standard di ventilazione che sia specifico per l’infezione. Il secondo progetto è un tool a disposizione di tutti grazie al quale sarà possibile calcolare il rischio di infezione.  


Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.